E anche oggi bentornata!
Siamo strani come creature, abbiamo la parola per esprimerci, per raccontare di noi, per farci capire dagli altri, e le parole non bastano mai.
E quando le parole non bastano bisogna ricorrere alle forme d’arte; noi abbiamo scelto la danza, o anche la danza.
La danza del velo riesce a portare la persona oltre i limiti, lo vedo costantemente di lezione in lezione, di anno in anno.
Il velo arricchisce la danza con un nuovo vocabolario silenzioso. Conoscerlo, aiuta a liberarsi.
Cosa intendo quando parlo di limiti?
Per limiti intendo quei blocchi e quelle inconsapevolezze che impediscono di controllare pienamente il corpo e di rendere i movimenti ricchi e completi. Quando parlo di blocchi, mi riferisco soprattutto all’aspetto psicologico—fondamentale in questa danza—perché esprimere femminilità e sensualità richiede la capacità e la volontà di dialogare con se stesse. Non sempre, infatti, è sufficiente apprendere la tecnica per diventare fluide, armoniose, sensuali e sicure di sé.
Il velo, in questo processo, offre un’opportunità in più. È una porta che si apre su un nuovo mondo, un mondo affascinante e ricco di possibilità. Ma per coglierne davvero l’eccezionalità bisogna accettare la rapidità con cui mette in luce gli aspetti più nascosti del proprio carattere.
Hai già sperimentato tutte le sue difficoltà? Hai sentito quanto può metterti alla prova, spingendoti a un confronto sincero con te stessa?
Danzare con lui è un buon modo per mettersi alla prova. Si entra in un altro mondo con nuove regole! La nostra maturità artistica cresce e cominciamo a sentirci più appagate, soddisfatte.
PERCHE’ IL VELO PIACE
Anche chi non ha mai assistito a uno spettacolo di danza del ventre rimane magnetizzato dalla sua presenza a prima vista! Può sembrare un semplice accessorio, ma in scena il velo diventa un compagno di viaggio per la danzatrice, a volte è lui il vero protagonista.
Attraverso la conoscenza delle sue figure, immagini evocative, possiamo iniziare a raccontare qualcosa di noi.
La bellezza, l’incanto, il coinvolgimento di una interpretazione vincente, dipende molto da cosa e come vuole comunicare la danzatrice. Il velo per me è stato uno strumento narrativo soprattutto quando ho interpretato la musica di Loreena McKennitt Sun moon and stars – clicca qui per vedere il video – e se dovessi danzarlo in uno spazio aperto so che non riuscirei a raccontare come vorrei, a causa del vento. Farei altri movimenti, altre cose, ma non racconterei più, eseguirei una sequenza che mi facilita la performance per non rendermi nemico il vento.
Scesa dal palco ho ricevuto tantissimi apprezzamenti, congratulazioni, e questo mi ha fatto capire che avevo comunicato qualcosa di bello.
E poi ci tenevo tantissimo a fare bene la coreografia con tutte le sue figure, danzare sul brano di Loreena per me ha un significato importante. E’ sempre stata, da quando ho sedici anni, la mia artista e musa ispiratrice.
Il velo è sempre gradevole da vedere, ma rendere entusiasmante, accattivante e stimolante l’esibizione, bisogna saper osare. E per sapere osare, bisogna imparare a respirare.
La riuscita è quando facciamo sembrare tutto così semplice e scorrevole, mentre stiamo faticando assai con il corpo tenendo la mente concentrata.
Agli occhi di guarda, sembra che stiamo volando insieme a lui.
L’elemento ARIA
Il velo trasforma l’aria in movimento coreografico. Si possono creare scenografie continue quando si coreografa per un gruppo.
Noi dobbiamo imparare a sfruttare l’elemento aria, l’elemento più leggero e dinamico, che esprime il concetto di cambiamento e libertà, leggerezza e impalpabilità.
Il velo rende visibile l’aria, e l’aria dà linfa vitale al velo.
Riuscire a plasmare le immagini nell’aria è maestria.
Il velo conduce la danzatrice oltre la tecnica
Dietro l’effetto spettacolare si nasconde una grande abilità tecnica.
La danzatrice deve padroneggiare il corpo e il velo come se fossero un’unica cosa, sapendo gestire i tempi musicali, le direzioni del tessuto, l’intensità del movimento, lo spazio circostante e le posizioni del corpo.
Ma proprio grazie a questa padronanza tecnica nasce ciò che il pubblico percepisce come libertà.
Una libertà che rende il velo un oggetto semplice e incredibile, capace di trasformare una coreografia in una storia, un’emozione o un viaggio immaginario.
E’ leggero ma lascia un’impronta forte nella memoria, sa imporsi come protagonista della scena nonostante si percepisce la sua fragilità.
La danzatrice è potente nei movimenti e non rinuncia alla delicatezza.
COME MIGLIORARE LA PERFORMANCE CON IL VELO
Nel mio percorso da insegnante, ho capito che per aiutare le allieve ad ottenere un buon miglioramento nella danza, con il velo, dovevo dare a questo tessuto la giusta attenzione.
Non volevo creare un semplice workshop, volevo tirare fuori un contenitore che potesse rappresentare il suo mondo, e inserire concetti e nozioni essenziali per migliorare le performances.
Di preciso non ricordo, solo che era inverno e tirai fuori L’Universo del Velo (mi piace scriverlo con le maiuscole); il là me lo ha dato l’astrofotografia, scoperta grazie al mio compagno Alain.
Nel workshop si comprende il motivo della connessione tra il velo e le stelle, all’interno ci sono nozioni fondamentali, formule, figure da produrre, mini sequenze, allenamento.
Per migliorare la propria performance, il velo non bisogna considerarlo solo uno strumento.
Si parte da questo concetto, da qui si entra nel mondo dell’elemento aria. Se la danza ha le sue regole, anche il velo le ha, come le ha l’elemento aria.
Vorresti saperne di più sull’Universo Del Velo? Vorresti fare il 1° o il 2° livello?
Contattami. Le mie nozioni tecniche, esperienza e metodo creato negli anni possono aiutarti!
Continuerò a creare contenuti video per manifestare il lavoro che svolgo in sala con le allieve, sia contenuti che possono ispirarti a crederci sempre fino in fondo!
Possiamo tutto, importante è mettere logica, conoscenza, pratica e passione!
