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GARE DI DANZA: ANCHE NELLA DANZA DEL VENTRE!

Oggi tocchiamo un argomento scottante, le gare di danza medio orientale.

Per questo speciale articolo ho voluto la partecipazione di Roberta Gazzetta.

In fondo all’articolo puoi leggere la sua storia in merito al percorso formativo delle gare. Non conosci Roberta? Devi assolutamente, perché è una danzatrice e insegnante che ha talento da vendere. Ringrazio calorosamente per questa sua collaborazione.

Perciò ti auguro buona lettura, e speriamo entrambe di poterti rendere interessante  realtà della danza medio orientale.

DANZA, NON E’ SOLO DIVERTIRSI

La gara è un’esperienza formativa!

Formativa perché prepararsi a un evento importante come la gara, obbliga a tenere in considerazione molti aspetti di sé spesso smentiti e sminuiti: invita a guardare bene le sfaccettature del proprio carattere perché è una circostanza che mette in luce molti punti di forza e punti deboli. 

Partecipare è un atto di umiltà. Paradossale no?! Voler competere con qualcun altro sfidandolo in gara, così da vedere alla fine chi sarà il migliore…

Nella realtà il gioco ha tutta un’altra sfumatura. 

ANCHE LA DANZA DEL VENTRE VA IN GARA

Che vuol dire vado in gara?

‘Mi misuro attraverso la bravura di chi risulta migliore’. Non è una cosa brutta. I migliori spronano a raggiungere gradini più alti. 

Anche se molte persone rimangono dell’idea che la danza del ventre dovrebbe essere una danza distante da questo sistema, rimane evidente il livello di preparazione e di studio degli atleti, a dimostrazione di quanto impegno e dedizione hanno per la danza. 

Se balli perché vuoi pensare al tuo bene e divertirti, semplicemente stai dando questo scopo alla danza.

Se danzi per raggiungere altri obiettivi, stai dando uno scopo diverso per soddisfare un’altra esigenza. 

La danza è danza. E’ neutra. Siamo noi a decidere che tipo di destino vogliamo costruire con lei.

Ognuno ha il suo percorso e il modo di dare valore a se stessa e a ciò che fa. E non è solo una questione di preparazione atletica, anche imparare ad assumere comportamenti idonei alle circostanze.

L’allieva è di fronte a una sfida enorme perché vuole migliorarsi a tutti i costi, e ha scelto di mettersi a confronto con gli altri, davanti a persone che hanno il potere di giudicare quei 2 minuti. 

E’ un atto di coraggio. 

Premiazioni e giudizio finale

Un’occasione per capire tanti perché: cosa c’è ancora che non ho migliorato? Cosa devo comprendere di me in questo preciso istante? Cosa devo capire da sola, e cosa devo chiedere all’insegnante per proseguire e fare il prossimo salto? 

Nelle valutazioni dei giudici ci sono risposte e soluzioni da raccogliere e portare a casa. Si aprono così altre strade per poter dire “non mollare ora!”

Spronare a non mollare, significa lottare contro una società che non permette di affrontare esperienze così belle che rompono le nostre corazze.

L’obiettivo non è solo quello di insegnare coreografie alle allieve, piuttosto farle uscire fuori dalla routine quotidiana, per muovere i loro pensieri, basati su ragionamenti logici che aiutano a gestire il caos emotivo. Così le rafforziamo, nella mente e nello spirito.

LA GARA, E’ UN MODO DI DARE UNO SCOPO ALLA PROPRIA PASSIONE

Fai danza, studi, ti piace proseguire. Bene! E’ arrivato il momento di uscire fuori dalla comfort zone!

Con le gare, dai un significato profondo alle tue azioni. Vivi toccando quel fondo e scopri cosa c’è di te che non osi neanche sfiorare. 

Tanti non sanno che ci sono le gare della danza medio orientale, e non sanno che c’è una categoria dedicata anche alle Over 50 a cui voglio dedicare un pensiero:

Ci sono donne che riscoprono se stesse con la danza perché è sempre stata una loro passione, ma non l’hanno mai coltivata come avrebbero voluto. Quanto può essere duro iniziare per loro un viaggio come questo che le costringe a tirare le somme del loro passato ogni volta che fanno un passo in più nel presente? 

Guardarsi allo specchio, sentire e vedere che i limiti rallentano mentre la mente sta già vivendo il sogno… 

Si sottopongono volontariamente a un duro allenamento che le costringe a tirare fuori carattere, determinazione e strategie per tornare sempre in equilibrio e affrontare il mondo a SCHIENA DRITTA E TESTA ALTA!

Le gare ti danno gioia, grinta, rabbia, soddisfazione, consapevolezza.

E proseguo con la testimonianza preziosa di Roberta Gazzetta:

Ciao cari lettori e care lettrici!

Mi presento, sono Roberta Gazzetta, ballerina, insegnante e coreografa di Danza Orientale.

Ho iniziato a ballare all’età di 6 anni ed il mio è stato un approccio praticamente diretto al mondo dell’agonismo. Con questa testimonianza vorrei illustrare la mia esperienza nel settore, nella speranza di incuriosire, spronare ed incentivare chiunque stia leggendo ad avvicinarsi sempre di più a questo fantastico mondo. 

Il mondo delle gare ha mille sfaccettature, positive e negative, come tutto del resto!

Ho avuto modo di vivere in prima persona tutti gli allenamenti, le fatiche, le gioie e le difficoltà che caratterizzano questo percorso come atleta.

All’inizio, da bambina, il divertimento era la prima cosa che mi spingeva a scendere in pista, unito alla mia grandissima passione (di cui forse ancora non ero consapevole) per la Danza Orientale.

L’obbiettivo era dunque divertirsi, ma non nascondo che una delle mie paure più grandi era deludere, chi? Mamma e papà, la mia insegnante. Quando si cresce e si matura invece, la più grande paura è deludere se’ stessi!

Da atleta, crescevo anagraficamente, crescevo artisticamente, aumentava la consapevolezza, cambiavano gli obbiettivi. È possibile affermare che uno degli obbiettivi principali e costanti non sia la vittoria? Assolutamente no.

Ognuno di noi, nel momento in cui scende in pista, spera di portare a casa la medaglia d’oro, fortunatamente la consapevolezza che abbiamo e l’assetto mentale possono prevenire eventuali delusioni per obbiettivi “fuori calibro”. 

Ci tengo a precisare che nessun atleta può diventare “grande nella storia” solo con il talento.

Il talento è una grandissima marcia in più, ma va coltivato, esaltato, lavorato. Fondamentale è l’appoggio della famiglia (soprattutto quando si parla di bambini o ragazzi), così come essenziale è l’insegnante ed allenatore giusto per noi, pronto a illuminare il nostro percorso, ad aiutarci nel momento del bisogno e a esaltare le nostre peculiarità. Il rapporto di fiducia allievo-insegnante è alla base di una solida carriera agonistica. 

Se guardo indietro e penso a tutte le mie vittorie, sono queste le persone che ringrazio, perché ci sono state e mi hanno aiutata. 

Allo stesso tempo mi rendo conto che se io non avessi trascorso ogni mia ora libera in sala da ballo, con costanza, dedizione, disciplina ed impegno, probabilmente non avrei raggiunto grandi traguardi. 

Una cosa non va tralasciata, la mente! La mentalità con cui si affronta sia la competizione che la preparazione risulta essere fondamentale per l’esito positivo. 

Da ex atleta ritengo questi i segreti che mi hanno portata a conquistare 10 titoli nazionali (FIDS), l’oro al campionato europeo e 4 campionati del mondo (IDO). 

Proprio per questo, in qualità di tecnico preparatore, oggi investo molte energie già sulle “giovani leve”, in aggiunta ritengo estremamente formativa la disciplina che lo sport, sano, fornisce fin da bambini. 

È necessario anche fare una distinzione tra le gare federali e le competizioni nei festival. 

Sempre di gare si parla, ma ciò che viene richiesto è diverso. 

Se nel primo caso si punta di più sulla perfezione tecnica (movimenti ampi, puliti, prestazioni sportive etc) nelle gare dei festival si va alla ricerca di un alto livello tecnico indubbiamente, ma molto dipende dallo stile, sia di chi balla che di chi giudica. 

Due settori tanto simili quanto differenti. 

Ho avuto modo di partecipare anche alle competizioni di grandi festival internazionali e devo ammettere che all’inizio è stato complesso: ho dovuto smussare certe mie abitudini, cambiare un po’ la mia danza, il modo in cui ero solita ascoltare la musica.

Ma è dalle difficoltà che nasce qualcosa di estremamente grande! La mia danza si è evoluta, ho iniziato a scoprire realmente me stessa ed apprezzare il processo del cambiamento. 

Ho concluso la mia carriera agonistica dopo aver vinto la Corona al Cairo, a Dance Like an Egyptian nel 2022. 

Oggi, continuo a lavorare su me stessa, a studiare con i miei Maestri ed a dedicarmi completamente alle mie allieve, portandole ad affrontare competizioni di entrambi i “mondi”. Vederle brillare in pista e raggiungere i più alti traguardi mi riempie il cuore di orgoglio e di gioia! 

Ho un suggerimento per tutt* voi: mettetevi in gioco, affrontate ciò che nella danza vi spaventa e ricordate che la gara si fa contro se’ stessi, non contro gli altri.

L’avversario va rispettato e deve essere un esempio poiché TUTTI sono fonte di ispirazione! È necessario lavorare e scendere in pista con il solo obbiettivo di essere ogni giorno la versione migliore della propria persona. Balliamo perché ci piace, perché ci fa stare bene, perché ci sentiamo a nostro agio ed è questo che va portato in ogni nostra performance: la PASSIONE!

Roberta Gazzetta


Grazie per aver letto fin qui. Ti auguro buon respiro e speriamo di essere riuscite a donarti nuovi punti di vista, nuove prospettive, e perchè no, altri nuovi bellissimi obiettivi!

Buon respiro

Immagine di copertina: Karolina Chodzynska, premiazione 1° premio nella gara regionale MSP 2023 a Guidona, Oriental Solo

Roberta Gazzetta – Scuola di danza NewLife Academy, via Braida Grande 8/1, Pagnacco (UD)


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